lundi, décembre 13, 2010

Treni pendolari, guadagnare si può

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Treni pendolari, guadagnare si può

Di Sergio Luciano   italiaoggi.it    20101213

In Lombardia le ferrovie portano utili. Anche con 1 a viaggio
di Sergio Luciano

Con il trasporto ferroviario regionale – insomma, i treni dei pendolari – guadagnare si può.

Lo dimostra, se non altro, il caso di Trenitalia-Le Nord, la joint-venture costituita in Lombardia tra l'azienda che cura il trasporto passeggeri nell'ambito del gruppo Ferrovie dello Stato e le Ferrovie Nord di Milano, la più grande ferrovia privata in concessione d'Italia, controllata dalla Regione Lombardia e quotata in Borsa.

«Trenitalia-Le Nord chiuderà il bilancio 2010 con un fatturato di 620 milioni di euro e un utile netto che supera i 20 milioni di euro», ha annunciato l'amministratore delegato della società Giuseppe Biesuz, che è anche direttore generale delle Ferrovie Nord, ai microfoni di «Punto e a capo», su Class News Cnbc.

«La nostra è la prima operazione in Italia sul trasporto pubblico locale che ottiene risultati economici di questo livello.

Un piccolo utile, ma pur sempre un utile, che sicuramente reinvestiremo per la qualità del servizio. Questa è la nostra sfida. Volevamo dimostrare che si può guadagnare anche col trasporto ferroviario locale, è anche il mandato che mi diede Formigoni quando è stata costituita la joint-venture: dimostrare che anche nel trasporto ferroviario, come nella Sanità, la Lombardia è la regione di riferimento.

E noi stiamo guadagnando, anche se naturalmente non abbastanza per fare tutto quello che dobbiamo fare».

Sportivamente, Biesuz ammette però che dietro questi conti c'è una specie di «statuto speciale» che permette alle società di trasporto ferroviario di non fare ammortamenti rispetto alla rete, altrimenti i conti sprofonderebbero nel rosso. Il guaio è che, a parte l'alta velocità, molte delle attività delle Ferrovie dello Stato legate al servizio universale restano in passivo.

«In realtà il trasporto pendolare è peggio che a buon mercato: è praticamente gratis!», difende Biesuz. «Un abbonamento medio in Regione Lombardia costa 45 euro e dà diritto perlomeno a 44 passaggi, 2 passaggi al giorno, il che significa che costa 1 euro. In abbonamento da Varese a Milano si spende 1 euro o poco più. Con l'auto, solo di autostrada_ e poi la benzina_». Questo vuol dire che le tariffe saliranno, fatalmente, sia pure di poco. «Anche perché se si vuole risolvere almeno in parte l'insieme delle criticità che i pendolari, comprensibilmente, lamentano, c'è molto da investire_È un ordine di idee nel quale bisogna cominciare ad entrare».

Già, le lagnanze_ Per Altroconsumo, che ha appena interpellato un campione di 1400 pendolari in tutta Italia, la poca puntualità e la scarsa pulizia attirano le critiche quasi unanimi della clientela.

«Io posso replicare per la Lombardia», dice Biesuz, «e devo dire che dal 2009 ad oggi siamo passati da 4 minuti e mezzo a 2 minuti di ritardo medio per passeggero. Abbiamo restituito un milione di ore ai nostri cittadini. Un grande risultato perché cerchiamo di migliorargli la qualità della vita».

Ma allora i pendolari di cosa si lamentano? «Il fatto, comprensibilissimo, è che a far notizia sono le tratte critiche, dove effettivamente si accumulano spesso forti ritardi, solitamente perché funzionano ancora con binario unico. Anche sulla rete stiamo investendo, ma molto resta ancora da fare».

Comunque, la Regione Lombardia è l'unica regione in Italia che ha investito 900 milioni di euro negli ultimi 5 anni in materiale rotabile che sta arrivando. La seconda regione che ha investito di più è il Lazio con 55 milioni di euro. La creazione di Trenitalia Le Nord ha consentito di lanciare un piano di investimenti di ulteriori 250 milioni di euro in materiale rotabile e nei prossimi 5 anni sarà investito altro mezzo miliardo.


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