mercredi, décembre 01, 2010

E l'Italia coi rifiuti di Napoli, allora?

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E l'Italia coi rifiuti di Napoli, allora?
La diplomazia Usa doveva studiare il paese, non fare gossip
di Serena Gana Cavallo italiaoggi.it   20101101

La crisi diplomatica americana causata dall'esondazione di messaggi che dovevano restare riservati avrà più di una conseguenza, ma certamente mostra anche che la capacità di analisi che tali messaggi rivelano è alquanto schematica e superficiale. Per esempio, per motivi non chiari il presidente afgano Karzai è definito «schizofrenico».

E la «scottante rivelazione» emerge dopo che tutta la stampa mondiale ha riportato la beffa del falso portavoce dei Talebani che ha contrattato per mesi con le autorità afghane e con gli americani ed è poi fuggito col malloppo.

Clinicamente, nel caratteristico disturbo schizofrenico del pensiero, aspetti marginali ed irrilevanti di un concetto globale, che sono trascurati nell'attività mentale normale, sono portati in primo piano ed utilizzati al posto di quelli che sono rilevanti ed appropriati alla situazione.

Per quanto riguarda l'Italia di Wikileaks, per ora siamo al gossip di seconda mano, ma, se il gusto per le definizioni cliniche dei diplomatici Usa, che si occupavano anche della salute mentale della Presidente argentina, si fossero volti con un minimo di serietà analitica all'insieme del paese di cui riferivano, non c'è dubbio che avrebbero molto più giustamente potuto scrivere che l'Italia appare di gran lunga, complessivamente incline alla schizofrenia dato che di esempi inequivocabili di questo tipo di pensiero disturbato siamo purtroppo pieni.

Qualche caso, tra i mille che si potrebbero elencare: nel napoletano, coperto di immondizia per totale deficit organizzativo della raccolta, oltre che in parte, se non è reato dirlo, per una tradizione pittoresca ed antica, i cittadini protestano contro le discariche (ed avranno certo le loro buone ragioni, specie se sono malgestite), ma anziché organizzarsi per impalare metaforicamente i loro più vetusti amministratori, sindaco in testa, bruciano in strada cumuli di immondizia e, per buona misura, anche camion interi, rendendo ancor più scompostamente degradato il panorama, il decoro e l'esalare mefitico delle loro stesse strade. Gli studiosi studenti della nazione europea che vanta statisticamente una media di laureati che è la metà di quella degli altri paesi dell'Unione (12,8 contro 22,7) e che non vanta una sola università tra le prime cento del mondo, si riversano nelle strade e sui monumenti, di cui spesso ignorano la storia (come dimostrano test e concorsi vari), per difendere ad oltranza università inefficienti, facoltà assurde, baronie e familismo imperanti, rettorati munifici nello spreco e tolleranti verso i fuoricorso, al grido entusiasmante «La riforma non passerà».

Il ministro dello Sviluppo, anziché concludere ogni suo intervento, messaggio, proposta di legge, discorso, circolare, telefonata, sms e mail, con le parole in stile catoniano «e inoltre affermo che la Rai deve essere privatizzata», propone invece di iscrivere d'ufficio al pagamento dell'ormai odioso pedaggio chiunque paghi una bolletta della luce, senza nemmeno ipotizzare che qualcuno può aver fatto il contratto per studiare nuovi modelli di sedia elettrica a blando, ma sgradevole, effetto per invitare pletore di dirigenti, legioni di giornalisti, creme de la creme di conduttori a sedercisi un attimo sopra. La stampa italiana, sempre disposta a citare, lodare, omaggiare la stampa internazionale, anziché domandarsi perché diamine gli oscuri poteri di Wikileaks non l'abbiano degnata di uno sguardo o della richiesta di un contributo, si affanna a sottolineare l'obbrobrio della poca credibilità del presidente del consiglio (che, appunto, «l'avevamo scritto e detto noi!») ritenendo evidentemente irrilevanti gli impietosi, ma sempre superficiali giudizi su molti altri leader mondiali. Ritenendo, inoltre, in qualche modo marginale che Hillary Clinton chiedesse di spiare i vertici dell'Onu, cosa che sembra evidentemente quasi normale per una leader di polso, decisa, forte e che va a letto presto. Infine, molti esponenti politici di primo piano, di ex maggioranza e opposizione, sembrano fare un tifo sperticato, in occasione dell'approssimarsi dei centocinquant'anni di unità nazionale, per entusiastiche celebrazioni, come le auspica Giorgio Napolitano, e per un assalto internazionale alle finanze italiche rovinate dall'odioso governo in carica. E muoia Sansone con tutti i filistei.

E se tutto questo non è schizofrenia, secondo i criteri clinici sopra richiamati, vuol dire che stiamo tutti a un ballo sul Titanic, ma ognuno è convinto che il suo compartimento sia stagno. Auguri all'iceberg.


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