IL BILANCIO ANNUALE DELLE SPESE DI MONTECITORIO
136mila
agli elettricisti, 358 mila ai consiglieri
Alla
Camera stipendi allineati. Verso l’alto
Indennità
e rivalutazioni. Diminuisce la distanza tra dirigenti e base
http://www.corriere.it/foto-gallery/politica/13_ottobre_31/quanto-si-guadagna-camera-ada3df8c-41f8-11e3-8636-110cb2716567.shtml
I
conti li ha fatti «United for a fair economy», organizzazione che da Boston si
batte contro la diseguaglianze nella distribuzione della ricchezza. Dice una
loro ricerca che se nel 1940 un amministratore delegato guadagnava 14 volte un
lavoratore medio, oggi la proporzione è salita a 531 contro 1. E ci sono casi
dove la distanza tra la base e il vertice di un’azienda è ancora maggiore: come
per la Fiat, dove Sergio Marchionne guadagna 1.037 volte il suo dipendente
medio. Un’esagerazione, la naturale evoluzione del capitalismo, oppure la
giusta distanza? In ogni caso l’esatto opposto di quello che viene fuori
sfogliando le tabelle allegate al bilancio della Camera dei deputati, in questi
giorni all’esame dall’Aula. La distanza fra base e vertice è minima, la
piramide delle busta paga si schiaccia come nemmeno negli Stati Uniti del 1940.
E non perché la retribuzione dei vertici sia bassa, ma perché quella della base
è molto elevata.
Il vertice di Montecitorio, il segretario generale, ha stipendio e responsabilità analoghe a quelle dell’amministratore delegato di una grande azienda: entra con uno stipendio di poco superiore ai 400 mila euro lordi l’anno, ai quali si aggiunge l’indennità di funzione. Ma è scendendo verso la base nella piramide che cresce vertiginosamente la distanza delle retribuzioni dal mercato. Gli operatori tecnici - categoria nella quale rientrano i centralinisti, gli elettricisti e pure il barbiere di Montecitorio - vengono assunti con uno stipendio che supera di poco i 30 mila euro lordi l’anno. Ma già dopo 10 anni la loro busta paga è quasi raddoppiata, superando quota 50 mila, e a fine carriera può arrivare a 136 mila euro l’anno. Tradotto: un elettricista, un centralinista e un barbiere della Camera, anche se a fine carriera, messi insieme guadagnano quanto il segretario generale, che è pur sempre a capo di 1.500 persone.
Il vertice di Montecitorio, il segretario generale, ha stipendio e responsabilità analoghe a quelle dell’amministratore delegato di una grande azienda: entra con uno stipendio di poco superiore ai 400 mila euro lordi l’anno, ai quali si aggiunge l’indennità di funzione. Ma è scendendo verso la base nella piramide che cresce vertiginosamente la distanza delle retribuzioni dal mercato. Gli operatori tecnici - categoria nella quale rientrano i centralinisti, gli elettricisti e pure il barbiere di Montecitorio - vengono assunti con uno stipendio che supera di poco i 30 mila euro lordi l’anno. Ma già dopo 10 anni la loro busta paga è quasi raddoppiata, superando quota 50 mila, e a fine carriera può arrivare a 136 mila euro l’anno. Tradotto: un elettricista, un centralinista e un barbiere della Camera, anche se a fine carriera, messi insieme guadagnano quanto il segretario generale, che è pur sempre a capo di 1.500 persone.
Quanto si guadagna
alla Camera
Una
piramide schiacciata verso l’alto, appunto. E una fotografia che ha davvero
poco a che fare con le busta paga del resto dei lavoratori, sia del settore
privato che di quello pubblico. Per
capire: il reddito medio degli italiani, al netto della nostra evasione fiscale
record, si ferma di poco sotto i 20 mila euro lordi l’anno. Quasi la metà di un
centralinista della Camera dei deputati ad inizio carriera. E di esempi
possibili ce ne sono altri ancora. Gli oltre 400 assistenti parlamentari, cioè
i commessi di Montecitorio, guadagnano in media come il direttore di una
filiale di banca, eppure in generale non svolgono compiti molto diversi dagli
uscieri di altri simili uffici pubblici. Inoltre, sono numerosissimi: 0,7 per
ogni deputato, dopo il taglio voluto dall’attuale segretario generale, mentre
dieci anni fa il rapporto era addirittura 1 a 1. La busta paga degli oltre 170
«consiglieri parlamentari» ha in media lo stesso peso di quella di un primario
ospedaliero, ma a fine carriera supera i 350 mila euro l’anno. Mentre il
primario ha la responsabilità di un reparto, i consiglieri si limitano a
svolgere attività di studio e ricerca, o di assistenza giuridico legale e
amministrativa. Tutto bene così?
In
realtà a complicare i conteggi c’è anche quella selva di indennità che si
aggiungono allo stipendio minimo e che riguardano tutti i livelli
dell’amministrazione: dai 662 euro netti mensili
riservati al segretario generale giù fino ai 108,97 euro, sempre netti e al
mese, per gli autisti parcheggiatori, passando per gli 85 riservati a chi
lavora in cucina e per i 108 incassati dagli addetti al recapito della
corrispondenza.
Ma, pur con la sua piramide schiacciata verso l’alto, la Camera almeno un merito ce l’ha. L’approvazione del bilancio arriva dopo che già quest’estate i dati sugli stipendi dei dipendenti erano stati resi pubblici: un file scaricabile direttamente dal sito internet conferma quelli che per anni erano stati solo sussurri e pettegolezzi. Un’operazione trasparenza, che al Senato non si è ancora vista. Da settimane si dice che gli stessi dati dovrebbero essere pubblicati a breve da Palazzo Madama. Anche quella è una piramide schiacciata, anche quella verso l’alto, probabilmente un po’ più in alto rispetto alla Camera. Ma per il momento bisogna accontentarsi di qualche vecchio dato e di qualche nuovo sussurro.
Ma, pur con la sua piramide schiacciata verso l’alto, la Camera almeno un merito ce l’ha. L’approvazione del bilancio arriva dopo che già quest’estate i dati sugli stipendi dei dipendenti erano stati resi pubblici: un file scaricabile direttamente dal sito internet conferma quelli che per anni erano stati solo sussurri e pettegolezzi. Un’operazione trasparenza, che al Senato non si è ancora vista. Da settimane si dice che gli stessi dati dovrebbero essere pubblicati a breve da Palazzo Madama. Anche quella è una piramide schiacciata, anche quella verso l’alto, probabilmente un po’ più in alto rispetto alla Camera. Ma per il momento bisogna accontentarsi di qualche vecchio dato e di qualche nuovo sussurro.