"Le macchine? Al
servizio dell'uomo. Il Paradismo è la
filosofia del futuro"
L'idea utopica del "paradiso in terra"
sta accogliendo adepti in diverse nazioni del mondo: l'obiettivo è che l'essere
umano dedichi la propria vita alla ricerca, alle arti, agli studi, o allo
sviluppo personale. Lasciando ogni incombenza alle macchine che
"libereranno l'individuo dalla schiavitù del lavoro e del denaro".
Ecco come
di LUDOVICA AMOROSO
repubblica.it 20130929
UOMINI amministratori
e automi manovali. O meglio: uomini creativi, intellettuali, scienziati,
artisti e robot creatori di forza lavoro. Una teoria racchiude questo pensiero
in una parola: Paradismo, sinonimo di "tecnologia al servizio
dell'uomo". Un mondo in cui l'innovazione libererà l'umanità dalla schiavitù di denaro e di
lavoro. Dimentichiamo perciò la concorrenza uomo-macchina, quella su
cui economisti, ricercatori, sociologi stanno da tempo dibattendo perché
considerata come crescente piaga del futuro per la perdita di 5-10 milioni di
posti di lavoro ogni anno. Opinione condivisa è che sia fondamentale competere
con le macchine e non andare contro di esse. "E' la chiave per vincere la gara":
lo avevano scritto Andrew McAfee ed Erik Brynjolfsson, ricercatori
del MIT, nel loro libro "Race against the machine".
"In medicina, nella ricerca scientifica,
così come nel diritto, nella finanza, nel commercio e nella produzione",
la componente umana deve costituire l'elemento essenziale. Per il futuro, ci ha dichiarato qualche tempo fa il professor Emanuele
Micheli, coordinatore didattico della Scuola di Robotica di Genova, "è
plausibile che si prefigurerà uno scenario di professioni qualificatissime,
intellettuali e/o creative, mentre ai droidi spetterà il compito di
sostituire l'uomo nelle mansioni più complesse e pericolose".
Il Paradismo, invece,
elimina l'intervento umano nella gestione e in futuro anche nella realizzazione
dei prodotti e dei servizi. Va perciò molto oltre quanto sopra riferito dai
ricercatori che abbiamo citato. Tutto è affidato nelle mani degli instancabili
robot, programmati per il cento per cento di efficienza. Solo per fare qualche
esempio: si lavora allo sviluppo di materiali intelligenti che trasformeranno e
che si trasformeranno in oggetti (ovvero la materia riprogrammabile o
"Claytronics", quel settore emergente dell'ingegneria relativo a
robot nanometrici riconfigurabili); stampanti in 4D (dove la quarta componente
è il tempo); o macchinari che possono produrre tutto ciò che vogliamo o che
possiamo immaginare. Insomma si lavora alla nascita di una "tecnologia che
ci renderà liberi".
In quella parola,
Paradismo, sarebbe racchiusa la soluzione di salvezza globale sul nostro
pianeta. Un movimento che ha alla radice l'idea di un sistema sociale,
economico e politico che libererà l'uomo, come dicevamo, dalla schiavitù del
lavoro e del denaro.
Per quanto paradossale
ed utopica possa sembrare, l'idea del "paradiso in terra" sta
accogliendo adepti in diverse nazioni del mondo (sono già 10 i paesi in cui si
sta agendo concretamente) con la nascita di una serie di movimenti paradistici
coordinati da un'organizzazione internazionale denominata 'Earth People
Organisation', il cui slogan si può riassumere in: "Dai il lavoro alle
macchine e libera le persone". E che fa a capo ai raeliani: per
intenderci, un movimento religioso fondato negli anni '70 e basato sulla
credenza che la vita sulla terra sarebbe stata creata da alcuni extraterrestri
attraverso l'ingegneria genetica.
Gli utopici
sostenitori del Paradismo desiderano che l'uomo dedichi la propria vita alla ricerca,
alle arti, agli studi, o allo sviluppo personale. Insomma viva in una società
del tempo libero. Il punto di partenza è che le gravi crisi economiche saranno
sempre più frequenti e che il futuro della produzione passerà, comunque, quasi
interamente nelle mani dei robot, anche se non possiamo sapere in quanto tempo
si verificherà questa transizione e in che modo le economie verranno regolate
con la sostituzione progressiva della forza lavoro. Per questo, affermano, la
soluzione "radicale ed efficace" è concentrare gli "sforzi sullo
sviluppo delle più moderne tecnologie, così da poter delegare ogni incombenza
lavorativa alle macchine, redistribuendo gratuitamente ed equamente a tutta la
popolazione la produzione di beni e servizi. Il proletariato verrà così
sostituito da robot e computer, ed ognuno potrà gioire di un mondo senza più
denaro". La loro teoria si basa sul concetto di
"nazionalizzazione" dei beni e servizi attraverso un
"Governo Mondiale che elargirà reddito universale minimo e condividerà le
risorse con saggezza".
Intanto nel gennaio
del 2011 è nato in Italia il primo Movimento per il Paradismo, già presente
anche in Francia, Svizzera, Slovenia, Romania, Svezia, Australia, Belgio,
Brasile e Costa d'Avorio.