samedi, novembre 20, 2010

Fini si è agganciato alla ruota di Roberto Saviano

Fini si è agganciato alla ruota di Roberto Saviano - I COMMENTI - Italiaoggi
Fini si è agganciato alla ruota di Roberto Saviano

di Pierluigi Magnaschi    italiaoggi.it    20101120

Il presidente della Camera e leader del neonato Futuro e libertà (Fli) , Gianfranco Fini, prendendo (suppongo scientemente) lucciole per lanterne, ha detto ieri: «La criminalità organizzata è anche al Nord, non capisco chi si indigna». Il messaggio è criptico, perché è sprovvisto di nomi, ma è anche, allo stesso tempo, del tutto chiaro. Con queste parole infatti, Fini è intervenuto nella polemica che è scoppiata fra lo scrittore Roberto Saviano e il ministro dell'interno, Roberto Maroni della Lega. L'oggetto del contendere fra i due non è (come fa finta di credere Fini per motivi demagogici) se ci sia o meno l'infiltrazione mafiosa al Nord. Che questa ci sia, non solo lo ammette esplicitamente anche Maroni, ma lo hanno scritto anche centinaia di giornalisti, in migliaia di articoli, pubblicati su ogni tipo di pubblicazione da almeno un quarto di secolo. L'infiltrazione della delinquenza organizzata nel Nord, a partire dalla Lombardia, non è quindi una notizia perché non è una novità. Il ministro dell'interno Maroni, quindi, non si è indignato perché Saviano ha detto che la delinquenza organizzata è presente al Nord (ma sicuramente anche al centro del Paese; oltre che nel Sud, ma questo è ovvio) ma perché lo scrittore Saviano, a Vieni via con me ha detto che la delinquenza organizzata è presente al Nord grazie al fatto che la Lega «interloquisce» con essa. Il che non è assolutamente vero. La mafia e la 'ndrangheta infatti sono dovunque possono fare affari. Si insinuano non solo in tutte le regioni italiane (Roma e il Lazio, ad esempio, lo testimonia la Dia, sono taglieggiate in modo massiccio dalla delinquenza organizzata) ma anche in tutti gli altri paesi del mondo. Dove c'è della ricchezza, lì arriva anche la delinquenza organizzata, che è attratta dai soldi disponibili come il miele attira le formiche. È quindi solo quel «grazie alla Lega» che è rimasto sul gozzo al ministro Maroni, se non altro perché lui è il ministro che ha quasi prosciugato, non con le parole ma con gli arresti, la lista dei supermafiosi che erano latitanti da decenni e che adesso invece sono finiti in carcere dove, molto probabilmente, rimarranno fino alla fine dei loro giorni e senza avere più la possibilità di guidare i loro affari criminali nemmeno per interposta persona. Non solo, Maroni e, sulla base dei fatti, il ministro che ha arrestato in pochissimi anni più superlatitanti di quanti non ne siano stati catturati nel precedente mezzo secolo. Che alla scivolata di Saviano si sia aggiunto anche l'intervento di Fini, che ne ribadisce l'errore, la dice lunga sulla crisi che sta vivendo la politica italiana.


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