lundi, mars 07, 2011

Cacciato Mubarak, sul nuovo Egitto la stampa occidentale fa l'utile idiota

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Cacciato Mubarak, sul nuovo Egitto la stampa occidentale fa l'utile idiota

di William A. Jacobson* *   italiaoggi.it    20110307

**professore associato di Giurisprudenza alla Facoltà di Giurispruden

Quando si trattava di rovesciare l'ex presidente egiziano Hosni Mubarak, i media occidentali si sono buttati a dipingere la rivolta come una rivendicazione di libertà di stampo occidentale. Le tv erano piene delle interviste a egiziani di stampo relativamente occidentale come l'impiegato della Google, Wael Ghonim, che, in pochissimi giorni, divenne la faccia del nuovo Egitto - colto, professionale e desideroso della libertà quale noi la conosciamo.

Adesso che Mubarak non c'è più, i media occidentali si sono spostati sulla rivoluzione successiva, convinti che l'Egitto si stava muovendo nella direzione giusta.

Era un problema risolto. Ma è un'impressione sbagliata. Tant'è che oltre un milione di egiziani sono scesi nella Piazza Tahrir del Cairo già venerdì 18 febbraio per osannare il chierico sunnita anti-semita Yusuf al-Qaradawi, che era stato esiliato da Mubarak. Al-Qaradawi sostiene la visione fondamentalista islamica secondo cui gli ebrei vanno ridotti a vivere da Dhimmi, sotto controllo islamico. Ma invece di riferire il significato vero di questo evento, il New York Times, e con esso i grandi media occidentali che lo copiano, ha presentato al-Qaradawi come uno che sostiene «la democrazia pluralistica, multipartitica e civile.» Ma stiamo ai fatti guardando il video: http://www.youtube.com/watch?v=YefIHNphYp8&feature=related. Le stime dei presenti è di un milione di persone. C'è pure chi dice, seconda me esagerando, che siano stati di più. Cos'è che scandisce, in arabo, la folla? Sta dicendo: «A Gerusalemme andiamo, per essere martiri a milioni.»

E dell'eroe egiziano, portato in trionfo dai media e dai politici occidentali,cioè l'impiegato di Google Whael Ghonim, che ne è stato? Ha cercato di prendere il microfono per parlare alla folla, presumibilmente per predicare i suoi valori occidentali, ma non ce l'ha fatta perché è stato tenuto lontano dal palco dal servizio di sicurezza dello Sceicco al-Qaradawi. Nessuno negli stati Uniti l'ha saputo perché questo episodio è stato riportato solo dalla AFP, l'agenzia di stampa francese in un servizio sotto il titolo: «Eroe della protesta egiziana Wael Ghonim impedito di salire sul palco (h/t Israel Matzav)». Al funzionario egiziano della Google, Wael Ghonim, emerso come voce guida del sollevamento in Egitto, è stato impedito di salire sul palco nella Piazza Tahrir venerdì dagli agenti della sicurezza, ha detto un fotografo della AFP. Ghonim aveva cercato di salire sul palco a Tahrir, l'epicentro delle proteste anti-regime che hanno rovesciato il presidente Hosni Mubarak, ma uomini che pare fossero della scorta del potente chierico musulmano Yusuf al-Qaradawi gli hanno sbarrato la strada.Ghonim, furente, ha lasciato la piazza con il volto coperto da una bandiera egiziana. «Ecco il limite di coloro che, come Roger Cohen del The New York Times, esaltano la Piazza araba.» Ghonim non era il volto della «Piazza araba» era solo il volto con cui i media occidentali riuscivano a rapportarsi. I media occidentali saranno altrettanto vigorosi nel denunciare quello che succede adesso in Egitto, quanto lo erano nel denunciare i torti di Mubarak? Temo di no, perché è duro ammettere la verità, che la stampa occidentale ha esercitato ancora una volta il ruolo dell' utile idiota.Quanto a Ghonim, ci si può aspettare che segua il cammino che hanno fatto di tutti gli intellettuali dovunque le forze islamiche hanno preso il sopravvento: andrà negli Stati Uniti, dove si farà intervistare in un'altra puntata di «60 Minutes», per lamentarsi della fine che ha fatto il suo amato Egitto. E giù, da parte di tutti, fiumi di lacrime di coccodrillo.


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