mardi, août 17, 2010

Privatizziamo la Rai, una volta per tutte

ItaliaOggi Numero 194 pag. 8 del 17/8/2010 PRIMO PIANO

Privatizziamo la Rai, una volta per tutte

di Serena Gana Cavallo

Avendo passato metà dell'anno scorso a vedere dei murales su Berlusconi, le minorenni, le escort e affini, mi sembra che continuiamo ad essere perfettamente nella norma. Oggi a me, domani a te. Per quanto riguarda l'editoria, la decadenza è cominciata molto tempo fa, con le paginate su veline, cantatrici, starlette, gossip, su cui tutti, Corriere in testa, si sono buttati avidemente. Va però detto che, almeno, Libero e il Giornale non campano sulle soffiate dei magistrati, anche se è probabile che qualche «manina» soccorrevole ci sia stata. Di fatto, oltre alla «canzone per l'estate» cantata da De Andrè e De Gregori, ormai ci siamo assuefatti allo «scandalo pruriginoso dell'estate», cui fanno da dovuto contorno le perturbazioni apocalittiche che squassano il pianeta, ma sbalordiscono più che commuovere, salvo il caso che ci sia almeno un connazionale tra le vittime.

Quello che mi stupisce è, in tutto questo, la sicumera di Gianfranco Fini. Avete presenti quei film americani dove i (o la) protagonista sono in una situazione di angoscioso pericolo? C'è sempre la scena di lui (o lei) che rientra a casa, apre la porta e nemmeno accende la luce. Noi, tutti noi, però, lo sappiamo che sta per cadere in trappola. Infatti, quasi sempre, la luce, la accende il malvagio di turno che se ne sta bel bello, seduto su poltrona o divano, con una pistola pronta all'uso tra le mani. Ecco, Fini ad ogni passo o dichiarazione, sembra avanzare decisamente verso un baratro molto profondo, ma lui continua, imperterrito, con le sue spiegazioni assurde e con le querele pret-a -porter. Ora, o Feltri e Belpietro e tutti quelli che pian piano gli sono andati dietro, sono dei pazzi totali, o la goccia quotidiana di una prova o di una testimonianza al giorno, tra brighe in Rai e residenze estere, distruggerà Fini in via definitiva. E allora verrebbe da dirgli: fermati, fa un passo indietro! Ma niente, lui apre la porta ed entra in casa senza accendere la luce. In tutto questo pirotecnico spettacolo degli opposti ventilatori, l'unica raccolta di firme che varrebbe la pena di fare e che riscuoterebbe un successo plebiscitario è «Privatizziamo la Rai, una volta per tutte», come da referendum fatto e dimenticato. Ci siamo stufati, non se ne può più di pagare i contratti lucrosi di questo e di quello. I cognati nell'ombra e gli amici in pieno sole. È uno scandalo assoluto e trasversale che deve finire. Forse Napolitano, tra un'intervista e l'altra, dovrebbe prendere posizione netta e ultimativa almeno su questo, perché se i cittadini hanno parlato e la politica non vuol sentire, il presidente super partes che mostra di preoccuparsi tanto di noi è ora che faccia la sua parte, dando una mano di smalto a poteri istituzionali e costituzionali, che sembrano essere, a seconda delle giornate, molto flessibili, praticamente a fisarmonica.

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