dimanche, septembre 29, 2013

"Le macchine? Al servizio dell'uomo. Il Paradismo è la filosofia del futuro"

"Le macchine? Al servizio dell'uomo.  Il Paradismo è la filosofia del futuro"
L'idea utopica del "paradiso in terra" sta accogliendo adepti in diverse nazioni del mondo: l'obiettivo è che l'essere umano dedichi la propria vita alla ricerca, alle arti, agli studi, o allo sviluppo personale. Lasciando ogni incombenza alle macchine che "libereranno l'individuo dalla schiavitù del lavoro e del denaro". Ecco come

di LUDOVICA AMOROSO  repubblica.it   20130929

UOMINI amministratori e automi manovali. O meglio: uomini creativi, intellettuali, scienziati, artisti e robot creatori di forza lavoro. Una teoria racchiude questo pensiero in una parola: Paradismo, sinonimo di "tecnologia al servizio dell'uomo".  Un mondo in cui l'innovazione libererà l'umanità dalla schiavitù di denaro e di lavoro. Dimentichiamo perciò la concorrenza uomo-macchina, quella su cui economisti, ricercatori,  sociologi stanno da tempo dibattendo perché considerata come crescente piaga del futuro per la perdita di 5-10 milioni di posti di lavoro ogni anno. Opinione condivisa è che sia fondamentale competere con le macchine e non andare contro di esse.  "E' la chiave per vincere la gara": lo avevano scritto  Andrew McAfee ed Erik Brynjolfsson, ricercatori  del MIT, nel loro libro "Race against the machine". 
"In medicina, nella ricerca scientifica, così come nel diritto, nella finanza, nel commercio e nella produzione", la componente umana deve costituire l'elemento essenziale. Per il futuro, ci ha dichiarato qualche tempo fa il professor Emanuele Micheli, coordinatore didattico della Scuola di Robotica di Genova, "è plausibile che si prefigurerà uno scenario di professioni qualificatissime, intellettuali e/o creative, mentre ai droidi spetterà il compito  di sostituire l'uomo nelle mansioni più complesse e pericolose".
Il Paradismo, invece, elimina l'intervento umano nella gestione e in futuro anche nella realizzazione dei prodotti e dei servizi. Va perciò molto oltre quanto sopra riferito dai ricercatori che abbiamo citato. Tutto è affidato nelle mani degli instancabili robot, programmati per il cento per cento di efficienza. Solo per fare qualche esempio: si lavora allo sviluppo di materiali intelligenti che trasformeranno e che si trasformeranno in oggetti (ovvero la materia riprogrammabile o "Claytronics", quel settore emergente dell'ingegneria relativo a robot nanometrici riconfigurabili); stampanti in 4D (dove la quarta componente è il tempo); o macchinari che possono produrre tutto ciò che vogliamo o che possiamo immaginare. Insomma si lavora alla nascita di una "tecnologia che ci renderà liberi".  
In quella parola, Paradismo, sarebbe racchiusa la soluzione di salvezza globale sul nostro pianeta. Un movimento che ha alla radice l'idea di un sistema sociale, economico e politico che libererà l'uomo, come dicevamo, dalla schiavitù del lavoro e del denaro.
Per quanto paradossale ed utopica possa sembrare, l'idea del "paradiso in terra" sta accogliendo adepti in diverse nazioni del mondo (sono già 10 i paesi in cui si sta agendo concretamente) con la nascita di una serie di movimenti paradistici coordinati da un'organizzazione internazionale denominata 'Earth People Organisation', il cui slogan si può riassumere in: "Dai il lavoro alle macchine e libera le persone".  E che fa a capo ai raeliani: per intenderci, un movimento religioso fondato negli anni '70 e basato sulla credenza che la vita sulla terra sarebbe stata creata da alcuni extraterrestri attraverso l'ingegneria genetica.
Gli utopici sostenitori del Paradismo desiderano che l'uomo dedichi la propria vita alla ricerca, alle arti, agli studi, o allo sviluppo personale. Insomma viva in una società del tempo libero. Il punto di partenza è che le gravi crisi economiche saranno sempre più frequenti e che il futuro della produzione passerà, comunque, quasi interamente nelle mani dei robot, anche se non possiamo sapere in quanto tempo si verificherà questa transizione e in che modo le economie verranno regolate con la sostituzione progressiva della forza lavoro. Per questo, affermano, la soluzione "radicale ed efficace" è concentrare gli "sforzi sullo sviluppo delle più moderne tecnologie, così da poter delegare ogni incombenza lavorativa alle macchine, redistribuendo gratuitamente ed equamente a tutta la popolazione la produzione di beni e servizi. Il proletariato verrà così sostituito da robot e computer, ed ognuno potrà gioire di un mondo senza più denaro". La loro teoria si basa sul concetto di "nazionalizzazione" dei beni e servizi  attraverso un "Governo Mondiale che elargirà reddito universale minimo e condividerà le risorse con saggezza".  

Intanto nel gennaio del 2011 è nato in Italia il primo Movimento per il Paradismo, già presente anche in Francia, Svizzera, Slovenia, Romania, Svezia, Australia, Belgio, Brasile e Costa d'Avorio. 

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