mercredi, juillet 11, 2012

Monti l'Italia è in guerra

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lettera43.it   20120711


RECESSIONE

Monti: «L'Italia è in guerra»

Su Berlusconi: «È stato umiliato».

L'Italia ha intrapreso «un percorso di guerra durissimo».
Lo ha detto il premier Mario Monti all'assemblea dell'Abi, riferendosi ai «diffusi pregiudizi, le eredità del debito pubblico, le sottovalutazioni da parte di noi stessi, gli effetti delle decisioni prese in passato e i vizi strutturali della nostra economia».
Il presidente del Consiglio ha però sottolineato come «il parlamento e i partiti, in questa fase drammatica, stiano dando prova di notevole responsabilità al di là dei nervosismi e delle critiche» e questo dovrebbe dare «serenità sulle prospettive di governo dopo che le cose avranno preso un corso più normale».
BERLUSCONI UMILIATO. Monti ha poi avvertito: «La drammaticità non dovrebbe uscire troppo rapidamente dalla nostra memoria», ricordando che solo otto mesi fa l'Italia era sull'orlo del baratro.
In quel periodo, al governo c'era Silvio Berlusconi, che oggi è pronto a ricandidarsi premier ma allora è stato «sottoposto a una pressione prossima all'umiliazione» nel corso del G20 di Cannes, dove ci fu «un tentativo di far cedere all'Italia parte della sua sovranita. Una situazione sgradevole».
VERTICE UE, RISCHIO TELA DI PENELOPE. I risultati dell'ultimo vertice europeo sono un «progresso significativo» per il Prof, ma «poiché i mercati vivono di coerenza e di incoerenza dei messaggi, è facile che queste decisioni somiglino alla tela di Penelope, e questo senza riferimenti al Paese al quale Penelope apparteneva», cioè la Grecia.
SPREAD MOTIVO DI FRUSTRAZIONE. Lo spread è «motivo di frustrazione per tutti e soprattutto per il governo, che la gente vede come autore di cose positive e di cose negative», ha aggiunto Monti citando il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, che poco prima aveva detto che lo spread è di gran lunga superiore rispetto ai fondamentali dell'economia italiana.

«La concertazione è all'origine dei mali contro cui combattiamo»

Il premier ha colto l'occasione anche per criticare duramente le parti sociali, dai sindacati a Confindustria.
In passato ci sono stati «esercizi profondi di concertazione» che «hanno generato i mali contro cui noi combattiamo e a causa dei quali i nostri figli non trovano facilmente lavoro», ha detto.
Le parti sociali «devono restare parti ed essere viste dalla società come vitali e importanti, ma non soggetti nei confronti dei quali il potere pubblico dia in outsourcing responsabilità politiche».
Quindi Monti ha invitato ad ispirarsi «all'atteggiamento di collaborazione» dimostrato dal presidente dell'Abi Giuseppe Mussari.
NESSUN DUBBIO SU CRESCITA E LAVORO. Tornando infine alla crisi italiana, il Prof ha ammesso che «ci vorrà del tempo» per uscirne, ma «non ho dubbi» che le misure del governo avranno effetti sulla crescita e l'occupazione, «le cose che i cittadini vedono», ricordando leprevisioni dell'Fmi che parla di una ripresa dell'Italia nella seconda metà del 2013.
Il «percorso di guerra» che abbiamo intrapreso «non è ancora finito, anche se si tratta di una guerra pacifica».
Mercoledì, 11 Luglio 2012

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