mercredi, février 06, 2013

Lucio l'altra Casta della politica

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IL PERSONAGGIO

Lucio, l'altra Casta della politica

Annunziata ha lasciato il Consiglio a Sarno. E ha restituito i soldi guadagnati. «Ho tradito la fiducia di chi mi ha votato».

di Enzo Ciaccio
È convinto di aver fallito il mandato amministrativo, di aver contribuito a «portare il Paese alla rovina», di «aver tradito la fiducia» dei suoi elettori: perciò, ha deciso di dimettersi dall’incarico e di restituire alla collettività tutti i soldi finora percepiti da consigliere comunale.
Si tratta di una somma non irrilevante: 10 mila euro, fra gettoni di presenza e varie indennità, che Lucio Annunziata, 45 anni, avvocato civilista, sposato e padre di tre figlie, ha percepito da quando è stato eletto (quattro anni fa) consigliere al Comune di Sarno nel Movimento per le autonomie che appoggia l’attuale giunta di centrodestra.
A SARNO FAVORITI AMICI E FAMILIARI. «Il sindaco, gli assessori e i consiglieri», si sfoga Annunziata, «non hanno fatto altro che litigare per le poltrone e non è mancato chi in municipio ha tentato di favorire amici e familiari. Ora basta, chiunque a Sarno e altrove, abbia ancora un po’ di dignità, restituisca i soldi come ho fatto io».
I 10 mila euro - tramite un (rintracciabile) bonifico bancario - sono stati donati alla sede locale dell’Avis, l’associazione dei donatori di sangue, che sta per acquistare un’automobile da adibire alle emergenze sanitarie.
A Sarno, dove il 5 maggio 1998 morirono 137 abitanti travolti da una frana e il sindaco dell’epoca è stato condannato per i ritardi con cui lanciò l’allarme, tutti hanno applaudito al gesto di Annunziata. Però di imitarlo, finora, non si parla proprio.
DOMANDA. Come le è venuto in mente di restituire il denaro guadagnato da amministratore?
RISPOSTA. Sono figlio di braccianti: conosco il valore dei soldi, so che per molti è davvero frutto di sudore.
D. E allora?
R. Il sindaco, la giunta, il Consiglio comunale, in quattro anni hanno saputo solo litigare sugli assessorati più appetibili. Il bene comune e i valori? Li abbiamo dimenticati.
D. Ha partecipato a quelle che definisce spartizioni?
R. Ho votato contro le delibere che non mi piacevano, ma ciò non mi assolve dalle responsabilità. I problemi della gente di Sarno sono stati massacrati.
D. Non poteva limitarsi a passare all’opposizione?
R. Mi sentivo troppo male. E poi, a Sarno anche l’opposizione è finta.
D. E quindi?
R. Ho preferito andarmene con un gesto forte, che smuovesse le acque.
D. Perché si è sentito in obbligo di restituire i soldi?
R. Perché so di aver tradito la fiducia di chi mi ha votato.
D. Non bastava chiedere scusa?
R. No, è giusto risarcire anche il danno.
D. C’è chi sussurra che invece lei, suscitando clamore, punti a contrattare nuovi incarichi.
R. Falso. Manca ancora un anno alle prossime elezioni.
D. Potrebbe aver deciso di agire in forte anticipo.
R. Il futuro sancirà che il mio è stato un gesto pulito e senza secondi fini.
D. Davvero spera che a Sarno o altrove qualche amministratore la imiti restituendo i soldi guadagnati?
R. Vorrei crederci.
D. Ma?
R. Li vedo troppo aggrappati alla poltrona.
D. Che cosa ha voluto testimoniare?
R. Che i soldi elargiti dalla collettività ai politici non sono da interpretare come un regalo né un’elargizione a fondo perduto.
D. Insomma: il politico deve dar conto?
R. Esatto. E bisogna decidersi a ridurre i costi della politica e non limitarsi a parlarne come si fa in Italia.
D. Quali soldi ha restituito?
R. Nel mio piccolo, tutti i gettoni accumulati partecipando alle sedute del Consiglio comunale e alle riunioni delle commissioni.
D. Quanto percepiva?
R. A seduta 26 euro.
D. Ha partecipato a molte sedute?
R. Il sindaco mi ha dato atto che sono stato fra i consiglieri più assidui.
D. Complimenti.
R. Fatica sprecata, è stato inutile.
D. Come hanno reagito i compaesani?
R. Mi hanno detto bravo, hai dato a tutti uno schiaffo morale.
D. Le hanno promesso il voto?
R. C’è stato chi ha voluto farmi sapere che in futuro si ricorderà del mio gesto.
D. Ammette di aver fatto un investimento per le prossime elezioni?
R. Giuro che l’ho fatto senza pensare a calcoli elettorali.
D. Dopo 15 anni dall’alluvione, come vivono i sarnesi?
R. C’è chi aspetta ancora i finanziamenti per ricostruire l’abitazione.
D. Nelle case si trema ancora, ogni volta che piove?
R. Da tempo si sono esauriti i fondi per la manutenzione degli alberi e dei canali di raccolta delle acque.
D. Si temono nuove frane?
R. La montagna è in sicurezza, ma qui è la paura a salvarci la vita.
D. Su che cosa si litiga, in Consiglio comunale?
R. Sulle tasse, sui costosissimi servizi appaltati a ditte esterne, sui bandi sospetti, sul rischio-nepotismo.
D. Lei ha appoggiato anche la giunta di centrodestra che cacciò via l’architetto Stefano Boeri cui era stato affidato il nuovo piano regolatore: si è pentito?
R. Fu una figuraccia: dopo nove anni, non siamo stati in grado di varare alcun documento urbanistico e usiamo ancora quello del 1972.
D. Si è pentito dei 10 mila euro restituiti?
R. Per nulla. Sono un avvocato di paese, non coltivo ambizioni esasperate: spero però che il mio gesto induca a riflessione chi fa politica da professionista.
D. Che intende dire?
R. Deputati e senatori italiani si facciano l’esame di coscienza.
D. A quale scopo?
R. Se si accorgono di non averlo meritato, restituiscano allo Stato stipendi, prebende e vitalizi.
Mercoledì, 06 Febbraio 2013

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