mardi, juillet 20, 2010

Nichi confonde eroi e morti

Italiaoggi.it 20100720 PRIMO PIANO Di Piero Laporta prlprt@gmail.com

Carlo Giuliani, eroe come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino». Nichi Vendola usa tre morti per sparigliare, non solo a sinistra. Comparare chi assalì i carabinieri a due magistrati che con i carabinieri condivisero i rischi dà la misura della faccia tosta di quanti prima degli attentati isolarono Falcone e Borsellino, rei di non essere né comunisti né coopmunisti. Le stesse forze politiche non si accontentano dell'appropriazione indebita dei cadaveri massacrati, dalle calunnie prima che dal tritolo. Oggi, infatti, accostandoli a uno come Giuliani, equiparano i carabinieri che uccisero Giuliani alla mafia che uccise Falcone e Borsellino. In tal modo, Carlo Giuliani e la fazione politica lo santifica entrano nel salotto buono della classe legittimata a governare: l'obiettivo di Vendola.
Il medesimo obiettivo ebbe l'allora presidente della Camera, Fausto Bertinotti, quando dedicò una sala del parlamento, cuore della Repubblica, al violento da strada Carlo Giuliani, accostando la furia eversiva della piazza alla forza legittima dell'Arma.
L'opposizione, oggi al governo, lasciò fare invece di sollevarsi. Nichi Vendola oggi approfondisce il solco tracciato da Bertinotti e ha buon gioco con una maggioranza incapace di comprendere che certe battaglie sono inevitabili, perché se non le combatti è come se le avessi perdute, ieri come oggi. Basta con i piagnistei contro Fini, contro la stampa e la tivvù. La politica è scontro; la politica è, come in questi casi, infamia; la politica per troppi è eversione. Chi non sa fronteggiare questo, faccia altro. Vendola s'è messo fuori dalla Costituzione e dalla parte della violenza. Si alzi in piedi il governo e difenda, se ha le palle per farlo, la dignità dell'Arma, la propria e quella del paese. Altrimenti si faccia da parte e lasci la poltrona a Vendola.

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