mardi, octobre 15, 2013

La (s)correttezza di Santoro

La (s)correttezza di Santoro




Nella puntata di Servizio pubblico di giovedì scorso è andata in onda un’intervista a una giovane di Chioggia che lamentava di essere stata abbandonata dai servizi sociali del comune. Il padre aveva perso il lavoro per la crisi, la banca li ha sfrattati perché non pagavano il mutuo e la famiglia per protesta ha dormito in auto davanti al comune per alcune notti. A questo link si può vedere l’intervista (dura meno di 5 minuti).
La notizia data dalla stampa locale era stata ripresa dai social network e soprattutto dal blog di Beppe Grillo, che probabilmente è la vera fonte di Michele Santoro. Il quale ha fatto eco alla vicenda senza effettuare le doverose verifiche e senza contraddittorio, cioè non ha dato voce al comune di Chioggia.
Come stanno le cose in realtà? Il padre della giovane ha dovuto chiudere l’impresa edile perché arrestato nel 2010 – con altre 11 persone – in un’operazione contro il traffico di cocaina con Spagna e Colombia; è stato in cella per 15 mesi e quindi ai domiciliari, essendo anche legato al clan dei Madonia di Gela, città di origine della famiglia emigrata in Veneto nel 2000. Il comune di Chioggia eroga alla famiglia un sussidio di 307 euro mensili dal 1° settembre 2012 e si è detto disponibile a rimborsare le spese di affitto per un certo periodo; tuttavia la moglie dell’arrestato ha sempre rifiutato chiedendo l’assegnazione di un alloggio popolare in deroga alla graduatoria, cioè scavalcando i 340 nuclei in attesa che ne avevano diritto avendo presentato regolare domanda.

Una storia drammatica. Che Servizio pubblico e il blog di Grillo hanno presentato in modo parziale e scorretto.

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