jeudi, mars 21, 2013

 

http://www.thefrontpage.it/2013/03/18/una-magistratura-di-bacchettoni/

thefrontpage.it  20130318

 

 

Una magistratura di bacchettoni

Le rabbiose reazioni dell’Anm, del Pd – anche attraverso i suoi giornali di riferimento e, figuriamoci, il quotidiano di proprietà di un certo faccendiere con residenza in Svizzera, noto per aver distrutto, Grillo dixit, un’Olivetti che aveva più di 70.000 dipendenti, e non a caso tessera N°1 del Pd –  e dei togati della Procura di Milano alle recenti dichiarazioni di Napolitano sui casi giudiziari del Berlusca, confermano, se ancor ce ne fosse bisogno, in quale “girone” spiritual-mentale si aggirino, appunto, le Boccassini (La doppia morale della Boccassini ), i De Pasquale (Facciecco chi è De Pasquale ) e le altre tante, troppe anime in pena che ammorbano l’italica Magistratura.

Anime in pena, si, ma certo solidali tra loro, in omaggio ad  un’antico proverbio finlandese che recita “Ogni scarrafone è bello a mamma sua“, come si evince da Sesso per soldi col minore? Il giudice fa carriera .

Anime in pena, dunque, come quelle che si scambiano e-mail  (Propenso a delinquere” attacca i magistrati ) dai contenuti francamente imbarazzanti del tenore: “Ma il problema di fondo so­no proprio loro, i cittadini. Quando lo zietto Berlusconi avrà tolto il disturbo, rimarran­no comunque i suoi elettori, e non solo loro. I politici passa­no, la società civile (purtrop­po) resta, e resta tale e quale, senza cambiare. Non sono d’accordo poi quando affermi che noi magistrati non abbia­mo la forza per opporci ai rovi­nosi progetti di riforma della giustizia che tutti conosciamo da lungo tempo“.

(In altri Paesi, quelli cosiddetti “normali”,  gente del genere sarebbe da tempo occupatissima a vender pesce al mercatino rionale o a fare “messe in piega” in un qualche coiffeur pour dames di periferia)

Per non dire  delle loro tante anime sodali in Via del Nazareno.

E delle innumeri, povere anime infelici che ronzano come mosche stercorarie impazzite in quella Gazzetta per manettari e mozzorecchi che è il Fatto Quotidiano.

Con succursali televisive, come quella diretta dal Santoro.

Tant’è che  con precisione inusuale  per un Belpaese purtroppo non sanamente laico, bensì “laicista” – che è tutta un’altra cosa –  di tutta questa imbarazzante, puzzolente faccenda scriveva  il grande Ruggero Guarini  fin dal 19 gennaio 2011 su Il Tempo in ”Quei bacchettoni feroci e senza fede“.

Sarebbe il caso di, finalmente, farne tesoro….

Anche alla luce di come son strutturate e funzionano altre Magistrature d’Oltralpe. Come mi pregiavo illustrare in Unitalica Clockwork Orange .

“È da un pezzo che viviamo immersi in un fetido intruglio di ferocia e sentimentalismo, crudeltà e buonismo, perfidia e melensaggine. Del resto il tratto principale dello spirito del nostro tempo potrebb’essere proprio la sua inesauribile capacità di alternare e mescolare in modi sempre più inverecondi, nei suoi diversi menu, tutte le possibili forme dell’umana fasullaggine.  Questa sua vocazione falsaria il genio del nostro tempo la sta oggi esprimendo, ovviamente, un po’ dappertutto nel mondo, producendo ovunque effetti più o meno devastanti, ma in nessun altro Paese della terra questi effetti sono forse orripilanti come quelli che si registrano oggi nel nostro. In nessun altro luogo del pianeta è infatti possibile assistere, oggi, a uno spettacolo ributtante come il trescone persecutorio che da ormai tre lustri sta infuriando, in forme sempre più micidiali, intorno a un uomo che agli occhi dei suoi linciatori ha fin troppo manifestamente la sola colpa di essere un geniale e lieto beniamino della vita.

Ma quale sarà mai la vera radice di quella passione letale che è l’inestinguibile odio che corrode e divora l’anima di questi poveri ossessi, istigandoli a tornare senza posa a sfregiare, con il loro dissennato accanimento politico, mediatico e giudiziario, l’immagine stessa del nostro Paese nel mondo? Non basta parlare d’invidia. Non basta parlare di rabbia. Non basta parlare di rancore e di volontà di vendetta. Occorre parlare anche di disperazione e di empietà. Nonché, anzi forse soprattutto, di feroce bacchettoneria.

Questi boriosi sbandieratori di questioni etiche e morali sono infatti in primo luogo dei disperati bacchettoni.

Bacchettoni – va da sé – senza fede, senza nessuna fede, salvo, naturalmente, quella che essi hanno nella loro buffa pretesa di essere, nonostante tutte le severe bocciature impartite loro dalla storia, la crème spirituale del paese, se non del mondo. Nulla di più ridicolo.

Eppure proprio in questa bacchettoneria senza fede è racchiuso forse tutto il sugo di quella micidiale ideologia, sopravvissuta al crollo delle sue sorelle e cuginette comuniste e nazifasciste (Dedicato a IngroiaDiliberto e Ferrero , ndr), che è la superstizione laicista.

La quale in effetti consiste appunto nell’illusione di poter recidere ogni legame fra l’etica e il sacro, la morale e il sentimento religioso, l’Europa e le sue radici cristiane, il senso della giustizia e quello della giustizia divina. Illusione ormai confutata dagli effetti micidiali che ha prodotto negli ultimi due secoli, e tuttavia ancora oggi capace, da noi, di produrre sciami di demoni assolutamente identici a quelli così descritti da Nietzsche nella sua «Genealogia della morale»; «Noi soltanto siamo i buoni, i giusti – dicono costoro, – noi soltanto siamo gli uomini di buona volontà». Si aggirano tra noi come rimproveri viventi. Oh, quanto costoro sono pronti, in fondo, a far espiare! Quanta è la loro sete di diventare carnefici!

Pullulano tra loro i bramosi di vendetta travestiti da giudici, che hanno sempre in bocca una bava avvelenata, sempre con una smorfia sulle labbra, sempre pronti a sputare su tutto quanto non ha l’aria scontenta e va di buon animo per la sua strada. Fra costoro non manca neppure quella nauseabonda genia di vanitosi, aborti di menzogna, che mirano a fare da «anime belle», e a esibire sul mercato, avvolta in versi e in altri pannolini, la loro malconcia «sensualità come purità di cuore: la genia degli onanisti morali».

Aucun commentaire: