Parigi e Berlino truccano i bilanci Ma a tagliare siamo soltanto noi
I loro debiti pubblici sono ufficialmente sotto il 100% del Pil,
ma seguendo i calcoli dell’agenzia dello sviluppo salirebbero a 115 e 120%
Liberoquoditiano.it 06/08/2012
Invertiamo le parti: sia l’Italia a chiedere a Francia e Germania di mettersi in ordine. Roma, infatti, ha iniziato a farlo, pur faticosamente,
ma Parigi e Berlino nemmeno lo hanno in programma. Vediamo i fatti. Debito pubblico: ufficialmente è sotto il 100% in Germania, ma
se si contasse quello dell’agenzia dello sviluppo per la riunificazione ed altre simili istituzioni andrebbe ben oltre, probabilmente verso
il 115% del Pil; quello francese è calcolato in un perimetro di amministrazione pubblica ritagliato per farlo apparire meno di quello che è,
il calcolo giusto lo porterebbe oltre il 120% del Pil. Il calcolo del debito italiano, invece, è giusto al centesimo,
con l’eccezione dei 60-70 miliardi che lo Stato deve ai fornitori e la cui contabilizzazione appare ambigua.
In sintesi, l’ipotesi è che Francia e Germania nascondano centinaia di miliardi di debito e che ciò possa essere un fattore di futura
destabilizzazione dell’Eurozona. In particolare: mentre per l’Italia l’entità del problema è trasparente, al riguardo di Francia e Germania
non lo è anche per l’azione di nascondimento e di negazione attuata dai due governi, contando sul loro maggiore potere geo-politico
e di influenza nelle istituzioni internazionali. Nel momento in cui l’Italia dovrà spremere sangue dai suoi cittadini per ridurre debito
e deficit è tollerabile che Francia e Germania non si mettano altrettanto in ordine, con il rischio di riaprire l’eurocrisi?
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