mardi, novembre 23, 2004

America e l'aborto IL FOGLIO 23/11/2004

America e l’aborto IL FOGLIO 23/11/2004

Bush si adegua alla legge 194 eppure in Italia è accusato di “umiliare il corpo femminile”
Milano. L’America è pronta a vietare l’aborto e, come ha scritto Ritanna Armeni su Liberazione, a “umiliare il corpo femminile”? Leggendo i giornali italiani sembra proprio di sì. La destra religiosa avrebbe chiesto il conto a George W. Bush, il quale ora è pronto a ripagarla rendendo illegale il diritto di scelta della donna. La caricatura è evidente e non tiene conto che rendere illegale l’aborto è difficilissimo, se non impossibile.
In America non c’è una legge sull’aborto, esiste dal 1973 una sentenza della Corte Suprema, la “Roe contro Wade”, che ha liberalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza. L’aborto non è regolamentato come in Italia, ma libero sempre e comunque. La destra americana non è mai riuscita a ribaltare la sentenza, nonostante la Corte sia a maggioranza conservatrice. Repubblica ha scritto che Bush vuole nominare giudici “di provata fede antiabortista”, ma è noto come il presidente abbia sempre detto, anche nei dibattiti, che non sceglierà i giudici supremi facendogli un test sull’aborto. E’ stato John Kerry, invece, a dire che l’aborto sarebbe stato decisivo per le sue nomine. La strada sarebbe difficoltosa anche se non si volesse credere a Bush, anche se riuscisse a nominare tre nuovi giudici antiabortisti. Il Senato dovrebbe confermarli, anche con il voto dei democratici; poi i giudici dovrebbero cancellare la “Roe contro Wade”. Ma anche in questo caso estremo, l’aborto non diventerebbe illegale, sarebbe rimandato alla legislazione dei singoli Stati sovrani.
Sì è detto, anche, che la prova della presa di potere degli evangelici si può rintracciare nell’opposizione alla nomina di Arlen Specter alla presidenza della Commissione Giustizia del Senato. Specter è un repubblicano favorevole all’aborto, come molti altri nel partito (Giuliani, Schwarzenegger, cioè le star che alla Convention hanno oscurato la destra religiosa). Quella poltrona è fondamentale per la procedura di conferma dei nuovi giudici. Gli antiabortisti hanno chiesto di bloccare la nomina di Specter, ma i repubblicani lo hanno eletto regolarmente. Nel frattempo sono stati i democratici a scegliersi come leader al Senato, Harry Reid, cioè un senatore contrario all’aborto.
Spuntata la prima prova del complotto degli evangelici, eccone pronta un’altra: la disposizione nella legge di bilancio che impedisce alle istituzioni che finanziano gli ospedali di forzare le strutture sanitarie a fornire i servizi di aborto. Scandalo, in Italia. Ma non si sono accorti che, il giorno dopo, i democratici hanno deciso di non fare ostruzionismo, dopo aver ottenuto la promessa di discutere una proposta di legge contro il provvedimento. Nei primi quattro anni di Bush gli unici interventi riguardanti l’aborto sono stati il riconoscimento come reato federale del danneggiamento del feto in caso di aggressione a donne incinte e il divieto della “nascita parziale” o “aborto tardivo”, brutale pratica vietata in Italia dalla legge 194.

(23/11/2004)

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